Come vogliamo raccontare la politica?
Appello ai media di un candidato "atipico".
Caro Direttore,
Le chiedo di prestarmi cinque minuti di attenzione.
Le campagne elettorali sono il festival delle promesse generiche, quelle che restano senza riscontro.
Per me, e per gli amici di Passaggi a NordEst, invece, sono già il tempo dei fatti.
Ho impostato la mia campagna elettorale in continuità con la modalità di iniziativa che ha contraddistinto il movimento di impegno civico e sociale che presiedo.
Presenterò campagne d’azione mirate all’ottenimento di proposte specifiche e concrete.
Abbiamo già iniziato. Stiamo proponendo la certificazione di sostenibilità ambientale delle città e l’introduzione di Unità di Foresight -Previsione Strategica - in ambito regionale e di città metropolitana (a tal riguardo Le allego nuovamente il comunicato che presenta l’iniziativa). Continueremo con proposte specifiche su lotta alla violenza di genere, lavoro giovanile, turismo.

Lei potrà dire ok, anche gli altri hanno bei programmi e qualche proposta si trova.
Mi permetta di farle notare le differenze.
Noi non usiamo le proposte per scopi promozionali del singolo candidato o della lista, le sottoponiamo a tutti i candidati e a tutte le liste affinché si esprimano, e qualora favorevoli, si impegnino su di esse una volta eletti. Non guardiamo a schieramenti precostituiti. Chi le appoggerà sarà nostro compagno di strada per quella specifica campagna. Il risultato sarà di tutti, e così miglioreremo la qualità della politica nel suo complesso.
Un’altra differenza è che, invece di autopromuoverci nei confronti dei cittadini, li invitiamo a sottoscrivere le campagne d’azione, a diventarne parte attiva nella loro diffusione e soprattutto a monitorare poi come gli impegni presi si traducano in provvedimenti concreti in fase istituzionale.
Perché, e questa è la differenza più importante, queste campagne d’azione continueranno una volta insediato il nuovo consiglio regionale, indipendentemente dal fatto che io venga eletto o meno.
Passaggi a NordEst continuerà ad esserci, continuerà a fare pressione positiva nei confronti dei rappresentanti eletti dei cittadini.
Tutti a parole vogliamo una politica che ritorni alla sua funzione di servizio per il benessere della comunità. Ma spesso ci ritroviamo solo a lamentarci di ciò che non va. È giusto non dare tregua e svolgere una funzione di watch dog rispetto ai comportamenti indegni di chi ha ruoli politici e li usa per fini personali. Ma dobbiamo anche saper spezzare il circuito perverso dell’indignazione generalizzata che dalla censura dei comportamenti individuali porta ad un’onda montante di disprezzo verso le istituzioni rappresentative in quanto tali. Con la conseguenza paradossale di trovarci sempre più politici con scarsa competenza, e sempre meno credibilità e onorabilità.
Non le chiedo particolare visibilità sulle nostre campagne d’azione. Tantomeno le chiedo di avere sconti di benevolenza sul merito delle proposte. Esaminatele e fateci tutte le critiche e osservazioni che riterrete.
Ma se potete cercate di valorizzare i tentativi, come il nostro, di trovare strumenti concreti per elevare la dignità della politica e delle istituzioni nel loro complesso.
E’ una “piccola rivoluzione” di metodo, fuori dalle contrapposizioni pregiudiziali ed ideologiche. Riguarda tutti. Aiutateci a farla conoscere.
Con doverosa osservanza.
Stefano Tigani