SVILUPPO SOSTENIBILE. DALLA PRESA DI COSCIENZA ALLE AZIONI CONCRETE.

Campagna di azione per la certificazione di sostenibilità ambientale delle città.

La speranza di una nuova consapevolezza globale – scrivevamo poco più di un anno fa – si sta riaccendendo. Oggi, nel mezzo di una pandemia globale che mette in discussione la sostenibilità dei nostri stili di vita, quella consapevolezza sta assumendo i contorni della necessità collettiva. 

Nell’aprile del 2019 si incontravano due personalità straordinarie, quella di Papa Francesco, che al tema della sostenibilità globale dedicava l’enciclica Laudato Si, nella quale eravamo chiamati a comportamenti solidali e responsabili al fine di proteggere il futuro della Terra, e quella di Greta Thunberg capace, con le sue parole, di sensibilizzare migliaia di giovani e giovanissimi che in quei mesi scendevano nelle piazze di tutto il globo a manifestare nei Fridays for Future.

Sembra passata un’eternità, ma il compito di ciascuno di noi resta immutato. Anzi, adesso più che mai siamo chiamati a un passo ulteriore, quello cioè di non sprecare l’opportunità offerta da una crisi tanto drammatica come quella che ci ha travolto nei primi mesi del 2020 e di cui speriamo di non rivivere una seconda ondata.

Passaggi a NordEst, l’associazione che presiedo, nasce con lo scopo sociale di produrre il miglioramento, di declinare valori e idee in campagne d’azione basate su proposte concrete sulle quali misurare i risultati raggiunti. E come Passaggi a NordEst, abbiamo fatto opera di divulgazione della pratica della certificazione delle città presso alcune amministrazioni comunali nella convinzione che oggi sia indispensabile ed urgente, pensare ed agire per le città della redditività sociale e culturale, della generazione di valore e della produzione di lavoro.

Guardiamo agli esempi virtuosi. Le città statunitensi stanno portando avanti progetti per l’energia pulita, obiettivi sul clima, percorsi per la sostenibilità che mirano a raggiungere un futuro più compatibile con i temi ambientali. L’obiettivo è quello di riuscire a sviluppare un contesto urbano sostenibile e perciò attrattivo per le persone e per i capitali.

Riguarda invece l’Italia la “Carta della rigenerazione urbana delle green city”, progetto chiave per il Green Deal italiano e che coinvolge, all’interno del Green City Network, oltre settanta città e più di sessanta esperti.

La Carta parte dalla premessa che forse mai come in questa pandemia abbiamo potuto toccare con mano quanto sia importante la qualità dell’ambiente in cui viviamo, dell’aria che respiriamo, della vivibilità del nostro quartiere, della nostra zona e della nostra città. Abbiamo bisogno di città più resilienti, meno esposte e meno vulnerabili di fronte a crisi di vasta portata.

La proposta è quella di attuare un vasto programma di rigenerazione urbana quale pilastro fondamentale del pacchetto di stimolo per la ripresa dell’economia, in grado di mettere in moto una pluralità di attività economiche, di mobilitare importanti investimenti anche privati, di attivare una consistente occupazione, di rivitalizzare tessuti sociali ed economici locali e i poli decisivi dello sviluppo italiano: le città, grandi e piccole.

La rigenerazione urbana secondo l’approccio della green city assume quale priorità strategica la qualità ecologica al fine di assicurare sostenibilità e resilienza dei programmi e dei progetti di intervento nell’era della crisi climatica, della scarsità di suolo e delle altre risorse naturali.

E proprio il consumo di suolo è oggi, specie in aree ad alta densità come il territorio Veneto, uno dei problemi di maggiore urgenza, compromettendo la disponibilità di una risorsa scarsa e indispensabile, sostanzialmente non rinnovabile. L’alto consumo di suolo, riscontrato nella maggior parte delle aree urbanizzate, ha causato degrado e impatti paesaggistici, perdita di aree naturali e agricole, erosione e impermeabilizzazione dei suoli e aumento dei rischi idrogeologici.

Dai dati sul consumo di suolo 2018 risulta che, anche quest’anno come lo scorso, il Veneto è la prima regione come incremento di consumo in termini di ettari. Il suolo consumato totale in Veneto si attesta al 12,4% sul totale regionale, dato superato solo dalla Lombardia con il 13,01%.

La crisi climatica ha crescenti e rilevanti impatti nelle città che devono diventare protagoniste nelle misure di mitigazione, per abbattere le emissioni di gas serra. Vanno anche individuate e programmate strategie integrate di adattamento, per prevenire e ridurre la vulnerabilità dell’ambiente costruito agli eventi atmosferici estremi, per aumentare la resilienza e mitigarne gli effetti.

Per questo siamo convinti che occorra puntare su un’elevata qualità urbanistica degli interventi, che sia necessario tutelare e valorizzare la ricchezza dei valori storici e identitari, delle espressioni culturali, dei saperi, delle opere e dei manufatti che caratterizzano le aree coinvolte.

Nella rigenerazione urbana occorre promuovere progetti di riqualificazione e valorizzazione del patrimonio urbano esistente, storico, consolidato o di recente costruzione, che uniscano l’elevazione delle prestazioni energetiche e ambientali al miglioramento della qualità progettuale e architettonica.

Con la consapevolezza, ormai ampiamente supportata dalla ricerca e dall’esperienza consolidata, che anche gli obiettivi sociali (di benessere, di sicurezza e di inclusione sociale) e di sviluppo economico (di rivitalizzazione e rilancio di attività economiche locali e di occasioni di occupazione) nelle grandi città come nei piccole comuni, sono strettamente connessi e dipendenti dalla qualità ecologica: dalla vivibilità, dalla attrattività, dal recupero e risanamento delle aree e degli edifici degradati.

Nel novembre del 2016 è stato lanciato da parte del Green Building Council , lo standard Leed for cities (Leadership in Energy and Environmental Design) che consente ai centri urbani di misurare le proprie prestazioni ambientali e di raggiungere obiettivi ambiziosi in modo efficace e consapevole.

Si tratta di un sistema per certificare la sostenibilità delle città mediante il rispetto di un protocollo che diventa uno strumento utile per amministratori e pianificatori urbani per misurare le proprie perfomances su cinque aree di valutazione: energia, acqua, trasporti, rifiuti e benessere sociale.

Quest’ultimo punto è forse uno dei più interessanti, perché mette in evidenza l’importanza, nel certificare la sostenibilità delle città, di tutti quei parametri che hanno a che vedere con il benessere degli abitanti.

La qualità di un centro urbano non può infatti essere definita senza considerare il grado di soddisfazione e di tranquillità di chi lo abita.

Se vogliamo quindi, che le amministrazioni delle nostre città si impegnino in percorsi misurabili con l’obiettivo del bene comune, occorre introdurre questa pratica che è già in uso in molti Paesi e che ha visto come alfiere la città di Savona che, per prima in Europa, ha iniziato il percorso di certificazione.

Occorre dunque che la Regione incentivi gli amministratori delle città ad iniziare ad intraprendere questi percorsi perché solo così potremo misurare concretamente le azioni svolte secondo parametri certi e confrontabili.

Come presidente di Passaggi a NordEst e come cittadino, ancor prima che come candidato, suggerisco – in una prima fase sperimentale – che la Regione istituisca un bando al quale possano concorrere le amministrazioni della città venete per ottenere - sul fondo di cui alla legge 14/17 – sostegni economici volti ad iniziare il percorso di certificazione urbana secondo i parametri dello standard Leed for Cities ed organizzare – nel contempo – attività formativa ed informativa diretta alle medesime per divulgare queste pratiche.

Come associazione ci eravamo fatti carico di queste istanze già un anno fa.

Il cambiamento climatico derivante dalla negligenza umana è già entrato nelle nostre vite con i suoi effetti drammatici. Noi veneti abbiamo ancora vivo il ricordo della devastazione delle zone del bellunese e di Rocca Pietore. Chi ci rappresenta ormai è chiamato ad una prova di massima responsabilità: comprendere che le scelte di oggi nella direzione che diamo allo sviluppo economico e al rispetto dell’ambiente determineranno le possibilità delle prossime generazioni di avere un futuro.

Oggi questo impegno si rinnova, ancora più forte, con la volontà di portarlo, da protagonisti, all’interno delle istituzioni.

Futuro Presidente e futuri sindaci, futuri consiglieri regionali e comunali, volete essere protagonisti di questa battaglia di civiltà e rispondere positivamente, con un’azione concreta, ai moniti autorevoli che ci giungono dal Papa, da milioni di giovani in tutto il mondo e da una crisi che, lo ribadiamo ancora una volta, non deve essere sprecata?

Stefano Tigani